Quattromila in centro con le associazioni «Conegliano
riparte»
Prima grande manifestazione pubblica dopo il
lockdown Chies critica i negazionisti e omaggia le vittime del Covid
FRANCESCO DAL MAS
07 Settembre 2020
CONEGLIANO
La
‘Festa dell’associazionismo e del volontariato’, unica manifestazione
pubblica in città, a parte l’arrivo del Giro d’Italia il prossimo mese.
Ecco perché ieri, in centro, si sono prese tutte le precauzioni del
caso. Nessuno poteva essere privo di mascherina, seppur distanziato.
Agli ingressi, chi non ce l’aveva, veniva dotato della protezione. E se
camminava senza protezione, si trovava gli alpini o gli uomini della
Protezione civile che lo fermavano e gliela passavano, pregandolo
cortesemente di portarla. Non presente il Calcio Conegliano, in attesa
dell’esito dei tamponi per i suoi volontari dopo il caso dell’atleta
positivo al virus.
PRECAUZIONI E FURBETTI
Ciò nonostante, numerosi sono stati pizzicati senza dispositivi e
ammassati, come hanno testimoniato alcuni video che nel pomeriggio hanno
girato nei social. «Va precisato – ha chiarito il sindaco – che le
mascherine non erano obbligatorie se i presenti tenevano il
distanziamento, come è accaduto nella maggior parte dei casi. La nostra
è stata una precauzione in più». Quattromila circa i coneglianesi che
hanno animato dal mattino al pomeriggio le strade e le piazze degli
stand informativi delle 130 associazioni presenti. Al mattino la
cerimonia inaugurale, con l’alzabandiera e l’inno d’Italia.
L’INNO CON LA LINGUA DEI SEGNI
Un gruppo di bambini e ragazzi l’ha interpretato con la lingua dei
segni, applauditi calorosamente dal pubblico. Il sindaco Fabio Chies ha
omaggiato tutto il volontariato per la straordinaria prova di
sensibilità e di generosità palesata durante il lockdown e nei mesi
successivi. Ha ricordato in particolare le borse della spesa consegnate
a chi doveva rimanere chiuso in casa, i 200 pasti caldi portati a
domicilio, sfidando il contagio. Un momento di particolare commozione ha
attraversato i presenti quando è stato ricordato Paolone Sartori, morto
a 57 anni, capo dei tifosi dell’Imoco, colpito anche lui dal Covid.
PAOLONE E GLI ALTRI
La figlia, anche lei presente, ha condiviso il dolore della famiglia e
degli amici. Il sindaco, facendo memoria delle vittime, ha detto che c’è
una lezione da trarre da questa tragica vicenda, anzitutto quella di
autoproteggersi, senza fare inutilmente e provocatoriamente i
negazionisti. «Attraverso questo evento – ha poi commentato il sindaco a
fine giornata – è stato possibile respirare una ventata di normalità, ma
soprattutto una ritrovata grinta, di cui abbiamo bisogno».
ASPETTANDO IL GIRO D’ITALIA
Sabato e domenica prossimi il settembre Coneglianese proseguirà,
all'Oratorio dell'Assunta, con la mostra "Dopo la pioggia. Opere dei
Pittori del Caffè Teatro" mentre, rimanendo sempre in tema di arte,
domenica 13 settembre si terrà la 28esima edizione di "Pittori in
Contrada". «Sono anche sperimentazioni per organizzare al meglio, sul
piano della sicurezza, l'arrivo del giro d'Italia» conclude il sindaco.
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