Electrolux resta senza Rsu continua il braccio di
ferro
I sindacati non vogliono nuove elezioni finché non sarà
definito il caso Breda Calano i volontari del sabato dopo la mancata
intesa: ieri attive solo 2 linee
di Francesco Dal Mas
01 ottobre 2017
SUSEGANA. Per la prima volta nella storia di Electrolux, e prima ancora
di Zanussi e Zoppas, il “gigante del freddo” rimane senza delegati
sindacali di fabbrica. I lavoratori non saranno più tutelati, a iniziare
da domani, dalle Rsu. Potranno far ricorso esclusivamente alle
segreterie provinciali di Fim Cisl, Fiom Cgil e Uilm Uil. Restano in
carica solo i referenti della sicurezza. La direzione aziendale,
infatti, ha comunicato venerdì che le Rsu non hanno più l’agibilità
sindacale. Le stesse erano scadute ancora all’inizio di luglio, ma per
il rinnovo l’Electrolux aveva concesso una proroga sino a fine
settembre. Ma le tre principali organizzazioni di rappresentanza non
hanno chiesto l’elezione dei nuovi delegati, in considerazione del
licenziamento di Augustin Breda, storico esponente della Fiom di
fabbrica. Fiom che è ricorsa alla magistratura per la presunta attività
antisindacale dell’Electrolux. Il 28 settembre c’è stata la prima
udienza in tribunale a Treviso, peraltro subito rinviata al 12 ottobre
perché l’azienda ha depositato solo quel giorno la sua memoria. Fim,
Fiom e Uilm hanno la possibilità di chiedere, già nei prossimi giorni,
la convocazione delle elezioni. I vertici romani, in qualche misura,
stanno sollecitando questo adempimento per dare copertura alla
rappresentanza interna. Tra l’altro a Susegana era operativo un accordo
che prevedeva per i delegati la massima agibilità, addirittura maggiore
di quella consentita dal contratto nazionale. Ma i vertici provinciali
dei metalmeccanici sembrano orientati a prendere tempo. Lo conferma
Antonio Bianchin, segretario provinciale della Fim Cisl. «La mia
organizzazione non intende prestarsi al gioco di chi vuole escludere un
delegato di forte rappresentanza, come Breda, dalle prossime Rsu. La
Fim, pertanto, non solleciterà affatto l’elezione dei delegati e, come
succede in altre fabbriche, aspetterà i tempi necessari della
chiarificazione». I tempi potrebbero essere quelli della sentenza del
tribunale, rispetto al ricorso della Fiom per attività antisindacale di
Electrolux. Ma, come è noto, c’è anche il procedimento avviato
direttamente da Breda, contro il suo licenziamento. Ieri, intanto, i
lavoratori sono ritornati in fabbrica per l’ultimo sabato di
straordinario del mese di settembre. Sorpresa: i volontari sono stati
inferiori al solito, per cui le linee di montaggio operative sono state
limitate a due. Secondo i delegati di fabbrica, questo è l’effetto del
mancato accordo dell’azienda con il sindacato. Il confronto, come si
ricorderà, era avvenuto il 26 settembre, a Mestre. In quella circostanza
era emersa soltanto l’intesa sugli incentivi per le dimissioni. Proprio
in questi giorni c’è un appello, maturato tra le stesse linee di
montaggio, per cui si invitano i lavoratori a non aderire a questa
opportunità. |