Electrolux, sciopero l’8 marzo per le donne
Le rsu bocciano il piano estivo
dell’azienda: no ai 5 sabati di lavoro straordinario tra luglio e agosto
06 marzo 2017 [La Tribuna di Treviso]
SUSEGANA. L'Electrolux ha proposto al sindacato 5 sabati di lavoro
straordinario in piena estate, tra luglio e agosto. Questi sono i mesi
classici delle ferie ma anche quelli di più alto picco produttivo.
Ebbene, i delegati Rsu hanno risposto di no alla richiesta dell'azienda.
Le parti torneranno a incontrarsi il 13 marzo, nel tentativo di trovare
un accordo. Un'intesa che riguarda, per la verità, tutto il piano ferie.
La direzione aziendale ha fissato un calendario molto asciutto nel
periodo giugno settembre, con i lavoratori non pesantemente assenti
negli stabilimenti. Il sindacato sollecita 3 settimane nello stesso
periodo. Electrolux ne offre due.
Ma i lavoratori ribattono che la terza settimana è saltata già l'anno
passato, così come molti permessi personali. «Abbiamo avanzato varie
ipotesi», spiegano i delegati, «dal fermare per tutti la settimana
centrale di ferragosto oltre a fare prima e dopo a turni alterni le
altre 2 settimane. In campo anche l'opzione di fermare a giugno un turno
e a settembre l'altro per completare le tre settimane diluendo lo stop».
Ma per adesso l’accordo non c'è, anche se l'azienda ha espresso la
volontà di verificare le varie ipotesi. Electrolux ha accettato che il
ponte del 14 agosto sia per tutti e che l'inizio delle ferie di luglio
slitti in avanti di una settimana. Tra gli operai, in ogni caso, c'è
molta ritrosia a fare i sabati di straordinario: fatica, orario, periodo
caldo, ritmi ed età non favoriscono disponibilità e adesione.
All’Electrolux di Susegana, intanto, la Fiom Cgil sta preparando lo
sciopero delle donne, da svolgersi l’8 marzo contro la cultura della
violenza e per la parità salariale. A sentire la Fiom di Susegana,
questa è una delle poche aziende nella Marca in cui i lavoratori (anche
i maschi) incroceranno le braccia. «In azienda ci dicono che le
discriminazioni di genere non ci sono. È apparentemente vero ma»,
affermano le delegate Rsu, «le donne sono più del 50% del totale
occupati, tuttavia quelle in posizioni di comando sono poche unità in
rapporto agli uomini. Le donne, pur essendo più del 50% delle operaie,
sono meno del 20% di coloro che percepiscono super minimi. Sono più del
50% ma sono oltre il 80% tra chi è colpito da malattie professionali da
movimenti ripetuti e lavori usuranti; sono, insomma, le donne le più
sfruttate».
Persino sui premi aziendali da migliaia di euro, che saranno pagati il
10 marzo e solo alla linea di comando aziendale, vi sarebbero delle
differenze di genere, secondo le Rsu: dai capi squadra a salire fino ai
vertici apicali del gruppo, pochissime donne li percepiranno, e a parità
di mansione e livello dei loro colleghi maschi, le pochissime donne
"fortunate" riceveranno mediamente un premio inferiore, in quanto spesso
la loro retribuzione annua, su cui calcolano questi premi, è più bassa. |